top of page

Ogni luogo è figlio della sua società ed ogni società è figlia del suo tempo.

Nel 1860 viene fondato il primo stabilimento termale, denominato in seguito "Stabilimento Vecchio" dalla "Società Balneare", fondata da un gruppo di levicensi nello stesso anno, e venne ristrutturato tra il 1902 e il 1903. Un forte impulso all’attività termale levicense fu impresso, verso la fine del XIX secolo, dall’imprenditore berlinese Giulio Adriano Pollacsek cui si deve, anche grazie alla coeva costruzione da parte del Governo Austriaco della ferrovia della Valsugana, l’edificazione del Grand Hotel Imperial e del grande Parco circostante, siti entrambi nella zona Est di Levico. L’albergo termale e il parco furono inaugurati nell’anno 1900. Presenziò all’inaugurazione delle Terme e del Grand Hotel l’Arciduca Eugenio d’Asburgo, assieme a numerosi ospiti di alto rango provenienti da tutta Europa.

Le vicende legate ai due conflitti mondiali coinvolsero pesantemente Levico e la sua zona termale.

La prima Guerra Mondiale, che vide il fronte bellico non lontano da Levico, ma principalmente il Secondo conflitto mondiale, arrecarono gravi danni alle originarie strutture sia alberghiere che agli impianti balneari. Ciò anche in considerazione del fatto che a Levico, verso la fine della seconda Guerra mondiale (settembre 1943 – aprile 1945), fu concentrato il Comando generale d’armata della Wehrmacht per il settore Nord-Est e, addirittura, il comando della Marina Militare tedesca per la zona Adriatica. Di qui i ripetuti bombardamenti aerei da parte degli Alleati, con, tra l’altro, la completa distruzione del Grande Albergo Regina. Nel palazzo dello stabilimento vecchio si trova il Grand Hotel Des Bains diretto dalla Società Fonti Levico-Vetriolo.

Successivamente dalla "Società Berlinese" fu ricostruito lo "Stabilimento Nuovo" nel cui palazzo sorgeva il "Grand Hotel" sotto la direzione "Dreyfuss, Borganello & Co." Durante la Seconda Guerra Mondiale le strutture originarie furono danneggiate e solo negli primi anni 60 del '900 fu ricostruito il complesso odierno e ristrutturato fino al 2009, ormai di proprietà della Provincia Autonoma di Trento.

bottom of page